Domenicali mette le cose in chiaro: "Questo per noi è solo un punto di partenza".
Poi taglia corto e subito toglie il velo alle F138 perché questo è un evento attesissimo e tutto è stato tenuto nel più totale segreto, ennesima dimostrazione di forza della Ferrari che nell'epoca della multimedialità riesce a tenere a bada milioni di cellulari, siti e social network giocando sempre sull'effetto sorpresa.
"Non credo che in un momento di crisi economica come questo - continua Domenicali - sia facile aumentare i partner della propria scuderia, ma noi lo abbiamo fatto. Ecco perché comincio da chi ci sostiene".
Poi un piccolo mea culpa per non aver dato ad Alonso e Massa lo scorso anno una macchina subito molto competitiva e quindi l'arrivo degli stessi piloti sul podio accanto a Domenicali.
"Sette gare con sette vincitori doversi come abbiamo avuto lo scorso anno sarà difficile riaverli anche nel 2013: secondo me stavolta ci saranno due o tre team che vinceranno tutto.
Ed è ovvio che noi dobbiamo essere uno di questi tre..."
Fino a Barcellona Alonso non toccherà la F138 e Fernando non lo nasconde: "Il fatto che io non sia a Jerez non sarà un problema, io e gli altri piloti siamo una sola persona".
"E poi - continua Montezemolo - c'è la speranza per il futuro perché veniamo da una stagione dove Alonso spesso ha compensato i difetti della macchina, guidando oltre i limite, però l'applauso che chiedo per lui non è per quello che ha fatto, ma per quello che farà".
E poi alla fine Montezemolo fa la solita battuta: "E' bella è brutta? L'importante è che sia competitiva". E si commuove sul palco dicendo di sentirsi privilegiato, perché "ogni giorno che entro in questa azienda ho sempre una voglia straordinaria di avere idee e di andare avanti".
La presentazione si conclude con l'omaggio ai tifosi. Sono loro il motore della Ferrari e anche la F138 se andrà più forte lo dovrà a loro.
01 febbraio 2013