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NORMATIVA
Normativa nazionale - Direttive - Governo

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Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 29 settembre 2005
Atto di indirizzo recante: «Indirizzi operativi per prevenire e fronteggiare eventuali situazioni di emergenza connesse a fenomeni idrogeologici ed idraulici»
 

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Al presidente della regione Abruzzo
Al presidente della regione Basilicata
Al presidente della regione Calabria
Al presidente della regione Campania
Al presidente della regione Emilia-Romagna
Al presidente della regione Friuli-Venezia Giulia
Al presidente della regione Lazio
Al presidente della regione Liguria
Al presidente della regione Lombardia
Al presidente della regione Marche
Al presidente della regione Molise
Al presidente della regione Piemonte
Al presidente della regione Puglia
Al presidente della regione Sardegna
Al presidente della regione Sicilia
Al presidente della regione Toscana
Al presidente della regione Umbria
Al presidente della regione Valle d'Aosta
Al presidente della regione Veneto
Al presidente della provincia autonoma di Bolzano
Al presidente della provincia autonoma di Trento
Al Ministro dell'interno
Al Ministro della difesa
Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio
Al Ministro delle politiche agricole e forestali
Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti
Al Ministro per gli affari regionali
Al prefetto di Agrigento
Al prefetto di Alessandria
Al prefetto di Ancona
Al prefetto di Arezzo
Al prefetto di Ascoli Piceno
Al prefetto di Asti
Al prefetto di Avellino
Al prefetto di Bari
Al prefetto di Belluno
Al prefetto di Benevento
Al prefetto di Bergamo
Al prefetto di Biella
Al prefetto di Bologna
Al prefetto di Bolzano
Al prefetto di Brescia
Al prefetto di Brindisi
Al prefetto di Cagliari
Al prefetto di Caltanissetta
Al prefetto di Campobasso
Al prefetto di Caserta
Al prefetto di Catania
Al prefetto di Catanzaro
Al prefetto di Chieti
Al prefetto di Como
Al prefetto di Cosenza
Al prefetto di Cremona
Al prefetto di Crotone
Al prefetto di Cuneo
Al prefetto di Enna
Al prefetto di Ferrara
Al prefetto di Firenze
Al prefetto di Foggia
Al prefetto di Forli-Cesena
Al prefetto di Frosinone
Al prefetto di Genova
Al prefetto di Gorizia
Al prefetto di Grosseto
Al prefetto di Imperia
Al prefetto di Isernia
Al prefetto di L'Aquila
Al prefetto di La Spezia
Al prefetto di Latina
Al prefetto di Lecce
Al prefetto di Lecco
Al prefetto di Livorno
Al prefetto di Lodi
Al prefetto di Lucca
Al prefetto di Macerata
Al prefetto di Mantova
Al prefetto di Massa Carrara
Al prefetto di Matera
Al prefetto di Messina
Al prefetto di Milano
Al prefetto di Modena
Al prefetto di Napoli
Al prefetto di Novara
Al prefetto di Nuoro
Al prefetto di Oristano
Al prefetto di Padova
Al prefetto di Palermo
Al prefetto di Parma
Al prefetto di Pavia
Al prefetto di Perugia
Al prefetto di Pesaro Urbino
Al prefetto di Pescara
Al prefetto di Piacenza
Al prefetto di Pisa
Al prefetto di Pistoia
Al prefetto di Pordenone
Al prefetto di Potenza
Al prefetto di Prato
Al prefetto di Ragusa
Al prefetto di Ravenna
Al prefetto di Reggio Calabria
Al prefetto di Reggio Emilia
Al prefetto di Rieti
Al prefetto di Rimini
Al prefetto di Roma
Al prefetto di Rovigo
Al prefetto di Salerno
Al prefetto di Sassari
Al prefetto di Savona
Al prefetto di Siena
Al prefetto di Siracusa
Al prefetto di Sondrio
Al prefetto di Taranto
Al prefetto di Teramo
Al prefetto di Terni
Al prefetto di Torino
Al prefetto di Trapani
Al prefetto di Trento
Al prefetto di Treviso
Al prefetto di Trieste
Al prefetto di Udine
Al prefetto di Varese
Al prefetto di Venezia
Al prefetto di Verbano-Cusio-Ossola
Al prefetto di Vercelli
Al prefetto di Verona
Al prefetto di Vibo Valentia
Al prefetto di Vicenza
Al prefetto di Viterbo
All'ANCI
All'UNCEM
All'UPI


L'avvio della stagione autunnale, da sempre caratterizzata nel nostro Paese dal possibile manifestarsi di eventi meteorologici particolarmente intensi e diffusi, già causa nel passato di gravi dissesti idrogeologici ed estesi eventi alluvionali, impone di verificare con particolare attenzione e diligenza la effettività e l'adeguatezza della risposta di protezione civile a tali possibili scenari emergenziali.
è peraltro innegabile come le recenti calamità naturali che hannointeressato vaste aree di altri continenti hanno posto con forza all'attenzione della opinione pubblica l'esigenza di poter confidare in un sistema nazionale di protezione civile in grado di soddisfare le attese e dissipare le preoccupazioni.
In questo contesto voglio assicurare innanzitutto che la competente struttura del Dipartimento della protezione civile attiverà ogni iniziativa possibile per garantire assistenza, collaborazione, tutela e coordinamento ad ogni esigenza che dovesse essere manifestata al riguardo.
Per quanto concerne l'attività di previsione, ricordo come sia necessario che le Amministrazioni che hanno già dato attuazione alla direttiva del Presidente del Consiglio del 27 febbraio 2004, «Indirizzi operativi per la gestione organizzativa e funzionale del sistema di allertamento nazionale, statale e regionale, per il rischio idrogeologico ed idraulico ai fini di protezione civile»,
pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 59 dell'11 marzo 2004, e successive modificazioni, si impegnino ad assicurare il compiuto ed efficace raccordo tra tale attività e quelle di contrasto degli eventi, di mitigazione dei possibili danni e di eventuale gestione delle emergenze, così come rappresentato e stabilito nei relativi atti in materia approvati dalle rispettive Giunte regionali e già portati all'attenzione del Dipartimento.
A tal proposito non posso che far mio l'invito rivolto dal Capo del Dipartimento della protezione civile con nota DPC/PRE/0046570 del 20 settembre scorso alle regioni affinchè si impegnino a perseguire una sempre maggiore adesione a criteri, standard e procedure comuni e condivise, nonchè ad assicurare il necessario coinvolgimento degli uffici territoriali del Governo nel complessivo processo di allertamento.
è altresì auspicabile che gli uffici territoriali del Governo partecipino attivamente a tale processo, operando in sinergia con l'azione delle regioni e promuovendo o partecipando attivamente alle intese per l'individuazione di modalità e procedure chiare per il passaggio dalla fase di allertamento a quella della gestione dell'emergenza. In tale contesto l'organizzazione di esercitazioni a livello locale che possano garantire il coinvolgimento di tutte le componenti di protezione civile è elemento di fondamentale importanza, da sviluppare e favorire in ogni modo.
Tale coinvolgimento dovrà essere esteso anche alla promozione ed all'approntamento dei presidi territoriali sia idrogeologici che idraulici, così come già indicato dagli indirizzi operativi emanati con note prot. 358-359/2003/PCM e pubblicati nella Gazzetta Ufficiale n. 220 del 22 settembre 2003 e nella nota DPC/IS/48167 del 25 ottobre2004 che, tra l'altro, a tal fine invitava esplicitamente ad integrare, dove necessario, le risorse territoriali con quelle statali.
Gli eventi temporaleschi che hanno caratterizzato la conclusione della stagione estiva, con precipitazioni particolarmente intense e fortemente localizzate, colpendo soprattutto zone urbane con conseguenti disagi per la mobilità e danni alle infrastrutture,
hanno indotto molti a sottolineare come il ripetersi di tali situazioni riproponga il problema della manutenzione ordinaria e straordinaria del reticolo idrografico minore sia in area urbana sia in quelle zone di transizione tra area urbana e area rurale in fase di prossima urbanizzazione.
I suddetti fenomeni metereologici, come è noto, sono di difficile prevedibilità, sia spaziale che temporale. Tale incertezza rende ancor più determinante e insostituibile il ruolo delle amministrazioni locali, la cui costante e puntuale attività di vigilanza e presidio del territorio costituisce il più solido baluardo contro le repentine criticità che dovessero manifestarsi.
è infatti di tutta evidenza che solo la mitigazione del rischio sia idrogeologico che idraulico, attraverso i necessari interventi manutentivi, dà modo all'azione di protezione civile di dispiegarsi in maniera efficace e positiva.
In questa prospettiva, al fine di sostenere e favorire le iniziative che competono alle amministrazioni locali e alle regioni e che dovranno fondarsi innanzitutto sulle risorse disponibili in via ordinaria, anche attraverso opportune scelte riallocative nell'ambito dei rispettivi bilanci, è intenzione del Governo partecipare, con contributi finanziari straordinari, all'impegno di quelle Amministrazioni che si propongano di realizzare programmi urgenti di attività manutentive finalizzate alla risoluzione di specifiche e circoscritte situazioni di criticità idraulica in grado di innescare fenomeni tali da mettere a rischio anche la vita umana.
A tal fine le regioni interessate per interventi sia di competenza diretta sia di competenza degli enti territoriali, potranno fin d'ora trasmettere al Dipartimento della protezione civile richieste di finanziamento in relazione ad iniziative urgenti che perseguano le predette finalità, accompagnate da una sintetica relazione che evidenzi i seguenti elementi:
a) descrizione del contesto di criticità che renda utile e necessario l'intervento, anche in riferimento a quanto previsto ai Piani per l'assetto idrogeologico (PAI) ove esistenti;
b) tipologia dell'intervento e beneficio derivante in termini di mitigazione o diminuzione del rischio;
c) costo dell'intervento con indicazioni delle fonti di copertura finanziaria complementari;
d) cantierabilità dell'intervento entro sessanta giorni dalla richiesta;
e) applicabilità di procedure semplificate o temporalmente ridotte, quali previste dalla legislazione ordinaria per situazioni di estrema urgenza nelle quali sia messa a rischio la vita umana;
f) indicazione del soggetto attuatore dell'intervento.
Nei limiti delle risorse finanziarie che il Dipartimento della protezione civile renderà disponibili a tale scopo, il Dipartimento stesso, entro dieci giorni dal ricevimento della pratica completerà le attività istruttorie sulla base dell'ordine cronologico di arrivo delle richieste ed adotterà i conseguenti provvedimenti di finanziamento.Il Dipartimento stesso avrà il compito di monitorare, anche
attraverso i comitati di rientro nell'ordinario operanti nellediverse regioni, l'effettivo rispetto dei termini previsti per il completamento degli interventi, fermo restando che nel caso di mancato rispetto dei predetti termini il finanziamento verrà revocato.
Ritengo che anche con questa azione di sostegno sia tecnico che finanziario, mirata ad affrontare situazioni di particolare rischio derivante dal sistema idrografico minore, e che va ad aggiungersi all'imprescindibile agire ordinario delle Amministrazioni regionali e locali, si possa recare un concreto contributo alla complessiva azione pubblica in un settore di fondamentale importanza per garantire la tutela degli interessi delle nostre popolazioni, nonchè per salvaguardare la loro generale sicurezza.
Roma, 29 settembre 2005
Il Presidente: Berlusconi



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