A 250 anni dalla pubblicazione de “Dei diritti e delle pene” di Cesare Beccaria (Livorno, 1764)
Convegno internazionale organizzato dal Centro Interateneo di Studi per la Pace
Comitato scientifico
Luigi Bonanate (Università degli Studi di Torino)
Alessandra Consolaro (Università degli Studi di Torino)
Valter Coralluzzo (Università degli Studi di Torino)
Bruno De Benedetti (Politecnico di Torino)
Marco Di Giovanni (Università degli Studi di Torino)
Cinzia Rita Gaza (Istituto Tecnico Industriale “Amedeo Avogadro” di Torino)
Felice Iazzi (Politecnico di Torino)
Joerg Luther (Università del Piemonte Orientale)
Guido Ortona (Università del Piemonte Orientale)
Alberto Pelissero (Università degli Studi di Torino)
Enrico Peyretti (Centro Studi “Sereno Regis”)
Gabriella Silvestrini (Università del Piemonte Orientale)
Mario Vadacchino (Politecnico di Torino)
Call for papers
Nel quadro di una più ampia riflessione sulle nuove forme e sulle nuove legittimazioni della violenza nell’età dei diritti, il Centro Interateneo di Studi per la Pace intende fornire un contributo al dibattito filosofico, etico, politico e giuridico che recentemente si è sviluppato a seguito della proposta da parte di alcuni politici e giuristi di legalizzare la tortura in circostanze eccezionali.
Questa proposta si iscriverebbe per alcuni entro un vero e proprio cambio di paradigma che, dal 2001 a oggi, rischia di sovvertire fino a dissolvere l’orizzonte legale dello stato di diritto. Per altri, invece, la richiesta di legalizzare la tortura rispecchierebbe l’intento di regolamentare e limitare pratiche ampiamente diffuse che stanno diventando oggi inaccettabili per l’opinione pubblica mondiale.
In questa prospettiva, le direzioni dell’indagine - e gli interrogativi di fondo - sono essenzialmente quattro, in una prospettiva pluridisciplinare:
1. Le trasformazioni delle pratiche, le metamorfosi della tortura nel mondo contemporaneo, che vede il diffondersi di nuove e “pulite” forme di tortura.
2. Le trasformazioni della normativa interna e internazionale sulla tortura, le diverse definizioni giuridiche della tortura, i dibattiti fra giuristi e operatori giudiziari, le nuove proposte di disciplina della materia.
3. Le trasformazioni delle argomentazioni contro la tortura e le nuove forme di giustificazione filosofica, morale e giuridica.
4. Le trasformazioni degli “oggetti” e degli scenari della pratica della tortura: criminali, prigionieri politici o di guerra, con particolare riferimento alla tortura come strumento e linguaggio del “campo di battaglia”.