Possono costare «caro» sull'immediato ma poi daranno i loro frutti: quindi i governi dell'area euro «devono preservare sulle riforme strutturali» dell'economia, ha affermato il presidente della Bce Mario Draghi in una audizione al Parlamento europeo. «Le riforme economiche danno frutti - ha detto - anche se nel breve termine possono implicare costi considerevoli per i cittadini. Ma sono la giusta strada da seguire».
«L'aggiustamento dei conti è visibile, per esempio, guardando all'aumento dell'export in Italia, Spagna, Irlanda e Portogallo, Paesi che stanno anche guadagnando sui costi dell'unità di lavoro» ha detto ancora il presidente della Bce. L'economia «resterà debole nel 2013 e avremo una ripresa molto graduale a fine anno», ha confermato Draghi all'Europarlamento
Il futuro organismo della Bce che sarà responsabile della Vigilanza europea sulle banche sarà «rigorosamente separato» dall'attuale Consiglio direttivo, tanto che nemmeno il presidente della Bce ne farà parte.
Più grande è una banca, più intensa sarà l'attività di vigilanza centralizzata cui verrà sottoposta, ha spiegato il banchiere centrale ricordando.
L'obiettivo della è anche quello di riuscire a fronteggiare «le banche che non sono più gestibili attraverso misure che includono la liquidazione ordinata e la chiusura preservando la stabilità finanziaria». Si tratta di renderne possibile il fallimento «in una maniera ordinata».
18 dicembre 2012