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NORMATIVA
Normativa nazionale - Provvedimenti vari - Lavoro

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Provvedimento del Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale 30 maggio 2007
Programma-obiettivo, per l'anno 2007, per la promozione dell'occupazione femminile, per il superamento delle disparità salariali e nei percorsi di carriera, per il consolidamento di imprese femminili, per la creazione di progetti integrati di rete. (G.U. n. 217 del 18.09.2007)
 

IL PRESIDENTE del Comitato nazionale di parità e pari opportunità nel lavoro


Vista la legge 10 aprile 1991, n. 125, concernente "Azioni positive per la realizzazione della parità uomo-donna nel lavoro" e successive modificazioni e integrazioni;
Visto il decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198, concernente "Codice pari opportunità tra uomo e donna, a norma dell'art. 6 della legge 28 novembre 2005, n. 246";
Visto in particolare l'art. 10, lettera c) del predetto decreto ove si stabilisce che il Comitato nazionale per l'attuazione dei principi di parità di trattamento ed uguaglianza di opportunità tra lavoratori e lavoratrici di cui all'art. 8, primo comma del medesimo decreto, formuli, entro il 31 maggio di ogni anno, un programma-obiettivo nel quale vengono indicate le tipologie di progetti di azioni positive che intende promuovere, i soggetti ammessi per le singole tipologie ed i criteri di valutazione;
Visto il decreto interministeriale 15 marzo 2001, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 132 del 9 giugno 2001, concernente "Disciplina delle modalità di finanziamento dei progetti di azioni positive per la parità uomo-donna nel lavoro di cui alla legge 10 aprile 1991, n. 125", successivamente modificato dal decreto interministeeriale 22 settembre 2005, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 296 del 21 dicembre 2005;
Considerato che le caratteristiche del programma-obiettivo riguardano:
un investimento qualitativo su un numero più limitato di progetti di azioni positive;
la ripresa di azioni positive all'interno delle aziende e delle organizzazioni rivolte alle donne entrate in questi ultimi anni nel mondo del lavoro;
la promozione di azioni positive nell'ambito di interventi di sviluppo locale e derivanti dalla programmazione negoziata;
Considerato che per quanto riguarda gli aspetti di qualità e la necessaria ottica di genere é necessario incidere sui fattori che creano condizioni di disparità al fine di eliminarli per favorire la permanenza, il consolidamento e l'avanzamento professionale delle donne attraverso:
azioni di sistema che tengano conto del complesso contesto in cui le donne agiscono;
azioni intensive che continuino nel tempo;
azioni innovative rispetto agli obiettivi che si vogliono perseguire;
Il Comitato nazionale di parità e pari opportunità nel lavoro


Formula


per il 2007 il programma-obiettivo "Per la promozione dell'occupazione femminile, per il superamento delle disparità salariali e nei percorsi di carriera, per il consolidamento
di imprese femminili, per la creazione di progetti integrati di rete".

Si tratta di azioni positive che hanno l'obiettivo di:
1) promuovere, al proprio interno, la presenza delle donne negli ambiti dirigenziali e gestionali mediante la realizzazione di specifici percorsi formativi volti all'acquisizione di competenze di vertice e/o di responsabilità e l'attuazione di buone prassi per un piano di concreto inserimento nelle strutture esecutive;
2) modificare - in un'ottica di parità e pari opportunità - l'organizzazione del lavoro, del sistema di valutazione delle prestazioni e del sistema premiante aziendale sperimentando e attuando azioni integrate che producano effetti concreti misurabili e documentabili in termini di:
conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro;
superamento della discriminazione di genere;
riduzione del differenziale retributivo tra donne e uomini;
progressione delle carriere femminili anche per un'equa distribuzione degli incarichi dirigenziali.
I progetti dovranno prevedere almeno due delle azioni sopraelencate;
3) sostenere iniziative atte a:
a) stabilizzare l'occupazione delle lavoratrici in situazione di precarietà, in particolare di giovani neo laureate e neo diplomate, favorendone la crescita professionale anche attraverso percorsi formativi qualificanti e riallineamento delle competenze;
b) agevolare il reinserimento lavorativo di donne uscite dal mercato del lavoro a seguito di maternità, attraverso azioni diselezione, formazione, orientamento e accompagnamento;
c) agevolare l'inserimento e/o il reinserimento lavorativo di donne di età maggiore di quarantacinque anni attraverso azioni di selezione, formazione, riqualificazione, orientamento e accompagnamento;
4) consolidare imprese a titolarità e/o prevalenza femminile nella compagine societaria attraverso:
studi di fattibilità per lo sviluppo di nuovi prodotti, servizi e mercati;
azioni di supervisione, supporto e accompagnamento (secondo la tecnica del mentoring) al ruolo di imprenditrice;
counselling alla gestione di impresa;
formazione altamente professionalizzante rivolta alla titolare o alla compagine societaria;
iniziative tra più imprese femminili per la definizione e la promozione dei propri prodotti/servizi anche attraverso la fruizione in comune di servizi di supporto; l'affermazione di marchi; la creazione di sistemi consorziati di distribuzione e promozione nel mercato.
I progetti dovranno prevedere almeno due delle azioni sopraelencate;
5) promuovere la qualità della vita personale e professionale anche attraverso la rimozione degli stereotipi, in un'ottica di pari opportunità, con azioni di sistema integrate che producano effetti concreti sul territorio, concordate e attuate da almeno tre tra i seguenti differenti soggetti, ognuno secondo le proprie specificità:
associazioni di genere, organizzazioni sindacali, organizzazioni datoriali, enti pubblici, ordini professionali.
Destinatarie/i delle azioni sono:
per il punto 1: occupate/i, iscritte/i, associate/i;
per il punto 2: occupate/i;
per il punto 3: lavoratrici in situazione di precarietà, disoccupate madri, donne di età maggiore di quarantacinque anni e giovani neolaureate e neodiplomate;
per il punto 4: imprese femminili attive da almeno due anni (con documentazione probante che lo attesti), preventivamente identificate e indicate nel progetto;
per il punto 5: persone che risiedono nell'ambito del territorio/i espressamente indicato/i nel progetto.
I soggetti finanziabili sono i datori di lavoro pubblici e privati, le cooperative e i loro consorzi, i centri di formazione professionale accreditati, le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali, le associazioni.
La durata massima dei progetti non potrà essere superiore a ventiquattro mesi.
Il punto del programma obiettivo prescelto deve essere espressamente indicato a pena di esclusione.
Non possono essere presentati progetti da parte delle pubbliche amministrazioni che non abbiano approvato il piano triennale di azioni positive: tale piano deve essere allegato alla domanda presentata.
Nel progetto devono essere documentate le competenze specifiche del personale impegnato (in particolare formatori e mentor),
rilevabili dai curricula allegati.
Nei processi formativi vanno definite le competenze in entrata e inuscita.


Nell'esame dei progetti si terrà conto della seguente griglia di valutazione:
il progetto risulta adeguato rispetto al punto obiettivo indicato:
0 1 2 3 4
i problemi che si intendono risolvere sono correttamente evidenziati
0 1 2 3 4
sono specificati gli obiettivi concreti che si intendono raggiungere e le attivita/strumenti che
consentiranno il raggiungimento degli stessi, in tempi definiti
0 1 2 3 4
raggiunti gli obiettivi indicati é verosimile attendersi un miglioramento della situazione di partenza
0 1 2 3 4
la modificazione attesa/intervenuta é concretamente e quantitativamente misurabile
0 1 2 3 4
sono espressi gli indicatori di verifica e valutazione
0 1 2 3 4
sono identificati possibili effetti moltiplicatori delle azioni realizzate
0 1 2 3 4
i costi fanno riferimento ai massimali adottati dal Ministero del lavoro e della previdenza sociale nelle
circolari relative alle azioni cofinanziate dal FSE
0 1 2 3 4
congruità costi benefici
0 1 2 3 4
capacità di produrre effetti di sistema
0 1 2 3 4
Per essere ammessi in graduatoria i progetti dovranno ottenere un minimo di 21 punti.
Roma, 30 maggio 2007
Il Presidente: Damiano



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