Clima: molti ecosistemi potrebbero sparire entro il 2100
Danni provocati dall'uomo vicini a un punto di non ritorno
 

Gli ecosistemi del nostro pianeta potrebbero crollare irreversibilmente entro il 2100: è quanto sostiene uno studio pubblicato dalla rivista scientifica Nature, secondo il quale i danni provocati dall'uomo potrebbero essere ormai vicini ad un punto di non ritorno.
Circa la metà degli ecosistemi conosciuti potrebbero presto scomparire, per essere rimpiazzati da condizioni mai conosciute finora da organismi viventi, su una superficie pari al 39% di quella terrestre: il tutto in modo talmente rapido da impedire alle specie coinvolte di potersi adattare. La scomparsa di ecosistemi su scala locale o regionale (fino a 5mila anni fa il Sahara era costituito da pianure fertili) è sempre esistita; inoltre la Terra ha conosciuto sette grandi crisi, tra cui cinque estinzioni di massa e la transizione dall'ultima era glaciale.
Tuttavia alle cause naturali si è aggiunta la pressione di 7 miliardi di esseri umani (9 miliardi nel 2050, secondo le proiezioni): oltre la soglia del 50% degli ecosistemi sfruttati a scopi antropici (attualmente sono circa il 43%) il clima potrebbe cambiare irreversibilmente in modo molto rapido.


30 luglio 2012